I mori di Venezia
Il Settecento in Europa segnò il trionfo di sculture realizzate in legno laccato, dipinto e dorato, scolpite a tutto tondo, a raffigurare uomini e donne dai tratti africani e dalla pelle scura, addobbati in multiforme fogge, poiché rientravano in quella predilezione per il genere pittorico che include ogni forma di esotismo.
Spesso prodotti in coppia e di dimensioni verosimili, sono atteggiati come eleganti e ubbidienti servitori con funzione di reggi vaso, di porta candela, di reggi torcia o semplicemente di presenza ornamentale. La fantasia degli artisti si scatenò sulle ricche vesti colorate, coperte di preziosi ghirigori, superbi turbanti, bizzarri copricapi, collane e bracciali, cinture di piume. Il tipo di queste statue pare sia stato introdotto a Venezia dallo scultore genovese Filippo Parodi (1630-1702), per poi essere portato a grande diffusione dal celebre Andrea Brustolon (1662-1732).