Allegoria della Fedeltà, dipinto di Gregorio Lazzarini
Allegoria della fedeltà, dipinto di Gregorio Lazzarini

Gregorio Lazzarini

(Venezia, 1657 – Villabona Veronese, 1730)

Allegoria della fedeltà
La bellissima donna dalle vesti sontuose adagiata in primo piano su un drappo oro e rosso sostiene il busto appoggiandosi ad un cuscino e porge frontalmente lo sguardo, rivolgendosi all’osservatore. La figura femminile ricorda, almeno nella scelta della posa, la Venere di Urbino, il celebre dipinto cinquecentesco di Tiziano Vecellio, custode di intriganti significati, che divenne molto ammirato e approfondito anche dagli artisti dei secoli successivi.
La magnifica scena è opera del maestro veneziano Gregorio Lazzarini, allievo di Francesco Bona, un pittore genovese operante a Venezia vicino alla corrente dei “tenebrosi” di Giovan Battista Langetti e Antonio Zanchi. Verso il 1675, Gregorio varcò la bottega del pittore barocco Gerolamo Forabosco da cui apprese la stesura levigata e compatta del colore e la ferma definizione dei contorni, qualità che ben emergono in questa tela di impianto compositivo piacevolmente leggibile.
La fama raggiunta dal maestro già negli anni Ottanta è confermata dall’incarico conferitogli nel 1694 per la decorazione dell’arco trionfale in onore di Francesco Morosini, eretto nella Sala dello Scrutinio di Palazzo Ducale a Venezia. Alle soglie del nuovo secolo, secondo gli scritti del tempo, Lazzarini si presentava come uno dei protagonisti della scena lagunare, richiesto per la decorazione di palazzi, ville e residenze estere.
La fanciulla con i capelli raccolti ed intrecciati in una morbida acconciatura, inosservante dei putti giocosi e dello sfondo alberato, incarna l’allegoria profana della Fedeltà: nella mano destra stringe una chiave, oggetto che da sempre riveste un’importanza evocativa quale, in questo specifico caso, l’autorità domestica. Appoggiato al ventre fa capolino un docile cane, devoto amico dell’uomo, simbolo di fedeltà coniugale e indiscusso ritratto di lealtà e vigilanza fin dagli arbori della storia dell’arte.
Le caratteristiche tecniche e stilistiche del dipinto suggeriscono una collocazione cronologica nel primo decennio del Settecento.

Olio su tela,
cm 168,5 x 93,5h

Expertise: prof. Dario Succi

  • Lun - Ven: 9:00 - 13:00 | 15:00 - 19:00
  • Sab e Dom: escusivamente previo appuntamento

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