I tavolini da gioco provengono dalle rinomate botteghe di Rolo, un centro produttivo di arredi lignei ornati ad intarsio, dove tale arte si affermò a partire dal Settecento. La fabbricazione dei pregiati mobili intarsiati fu stimolata anche dalla presenza in questo centro - tra il Reggiano, il Modenese e il Mantovano - della nobile famiglia Sessi, uno dei principali committenti degli ebanisti rolesi.
I tavolini, influenzati dai canoni stilistici neoclassici, presentano piano a libro ribaltabile con tipiche decorazioni figurative giocate su toni ambrati; racemi stilizzati e simmetrici, realizzati con semplici filetti di acero e posti entro cartelle geometriche bordate. Il piano aperto lascia intravedere un doppio cerchio che racchiude un insieme di volute speculari di tralci vegetali e tutto intorno una raffigurazione ad anelli concatenati, di derivazione classica.
I tavolini poggiano su eleganti sostegni tronco piramidali con gola a sezione quadrata.

Rolo, Luigi XVI (ultimo quarto del XVIII secolo)
chiuso: cm 79 x 77h x 39,5
aperto: cm 79 x 77h x 79

Bibliografia di riferimento:
L’arte della tarsia a Rolo, a cura di G. Castagnaro, D. Ferretti, G. Truzzi, Legnolegno, 1996, Reggio Emilia.