La coppia di raffinati ed eccezionali comò lastronati in legno di noce, ligi alle nuove linee sobrie e sostanziali, sono una testimonianza del delicato pittoricismo dell’ebanisteria lombarda, con filettature e preziosi intarsi in legno verde, bois de violette e bois de rose, illuminato dal vellutato legno di acero.
La fascia sottopiano ospita un sottile cassetto ed è finemente intarsiata a motivo di ghirlande e girali ricorrenti, immersi in una cornice lineare.
I fianchi, di forme essenziali, piatti e rettangolari come il fronte, ripartito in due ordini di ampi cassetti, propongono un vaso all’antica colmo di spighe e attorniato da corone floreali e racemi speculari, un insieme decorativo di impronta Luigi XVI che restringe la datazione delle opere all’ultimo quarto del XVIII secolo.
Il piano ospita una tarsia esagonale centrata da un grande fiore cruciforme, entro un riquadro rettangolare tratteggiato da una cornice geometrica di boccioli embricati che, agli angoli, cede spazio a quattro rosoni. Poggia su sostegni tronco piramidali intarsiati.

Lombardia, bottega dei fratelli Cassina, Luigi XVI (ultimo quarto del XVIII secolo)
cm 123 x 89h x 58

I fratelli Francesco e Giuseppe Cassina furono abili ebanisti originari di Meda, ma attivi anche nella zona di Milano. Così come la bottega Maggiolini, anche quella guidata dai fratelli Cassina nacque in epoca rococò e realizzò arredi di notevole qualità, avvicinandosi molto alle forme e agli eleganti canoni del nuovo gusto neoclassico. 
La bottega impiegò molteplici e qualitatevoli tipologie di legno, capaci di andare incontro alle richieste dell'ambiente aristocratico che girava intorno all'Arciduca e che consentiva loro l'accesso a essenze esotiche non facili da reperire. 

Bibliografia di riferimento:
S. Grassi Tedeschi, C. Stampa, Guida al mobile antico, Arnoldo Mondadori Editore, 1967, p. 82, fig. 64;

Fratelli Cassina, a cura di E. Sala, Maggiolini & Co. Il successo dell'intarsio neoclassico nella Milano napoleonica, 2020, p. 69