(Forno di Canale, 1709 - Treviso, 1781)

Paesaggio agreste
Giuseppe Zais fu un pittore bellunese attivo a metà del XVIII secolo; le incisioni di Marco Ricci pubblicate nel 1730 ispirarono in particolar modo il formato scenografico dei paesaggi, spesso incorniciati da macchie di alberi, villaggi e contadini, ma le tematiche arcadiche e i soggetti pastorali di Francesco Zuccarelli, pittore operante a Venezia dal 1735, contribuirono realmente a plasmare lo stile maturo dell’artista.
Il sentimento contemplativo con cui Zais guarda alla natura e la sua profonda adesione emotiva sfociano nella tela in oggetto, dove semplici personaggi tratti dalla vita quotidiana si immergono in un dolce paesaggio veneto colto nei particolari, che ricorda un mondo lontano, ordinato e silenzioso.
Lo sfondo di colli e monti sfuma in distanza in una perfetta prospettiva, mescolandosi alle nubi; un cielo grigio azzurrino avvolge gli animali al pascolo, un rustico e una torretta. Al centro del dipinto una chioma bruno arancio si fonde con una verdognola a formare un albero slanciato che dona equilibrio all’intera visione popolare.
Nel palcoscenico verde della natura le figurine dipinte sono tasselli cromatici puri e brillanti toccati con toni azzurri, bianchi e rossi. Un contadino concede riposo ai bovini mentre si abbeverano al ruscello limpido, agitato a riva da macchiette di colore bianco. Poco più in là, due pastorelle e una bambina in primo piano richiamano i modelli zuccarelliani nella loro resa figurale, nei gesti pigri e nell’atteggiamento idillico.
Il risultato è uno spettacolo agreste dai toni pacati e armoniosi, ottenuto tramite l’uso delicato della tecnica a olio, che si fa dorata nelle zone illuminate dal sole e più scura, simile ai toni brunacei della terra, nelle zone di ombra.

olio su tela,
cm 71 x 57h

Bibliografia di riferimento: Da Canaletto a Zuccarelli, il paesaggio veneto del Settecento, catalogo della mostra a cura di A. Delneri e D. Succi, Arti Grafiche Friulane, Tavagnacco, 2003.