(Forno di Canale, 1709 – Treviso, 1781)

Paesaggio montuoso con fiume
Questo bellissimo paesaggio agreste dal grande potere descrittivo narra la tranquilla vita pastorale e il discorrere dei contadini che riposano in un’atmosfera contemplativa e vagamente sognante, dipinta con le tonalità terrose ed erbacee che caratterizzano la pittura dell’artista bellunese di ampia fama Giuseppe Zais.
Rondini in volo sfiorano le chiome arancio - verdi, floride e cespugliose, che nascono sul bordo della tela come quinte teatrali e crescono tortuose, lasciando spazio ad una veduta che rievoca liricamente il sereno e pacato mondo della Pedemontana, dove la quiete è disturbata solo dal cicaleccio delle pastorelle e dal pigro e fresco fluire del fiume. Il racconto si svolge con una pennellata soffice e piumosa, rivelatrice dello spirito meditativo che il pittore riserva alla natura: non c’è presenza urbana, la sola abitazione si offre nella rustica veste di un casolare addossato all’antica torre cilindrica, consumata ed affascinante rovina paesaggistica. La veduta si risolve per piani di sequenze orizzontali, tra speroni rocciosi, bovini lenti e flemmatici vigilati da un cagnolino, pastorelle e lavandaie che si svelano tasselli cromatici vividi e brillanti.
Il formato scenografico delle opere di Zais è influenzato dalle incisioni di Marco Ricci pubblicate nel 1730, ma il suo stile maturo risente delle amate tematiche arcadiche e dei soggetti pastorali di Francesco Zuccarelli, artista attivo a Venezia dal 1735.
Zais lavorò spesso per privati amatori, come il console Joseph Smith, e nel 1774 venne eletto a far parte dell’Accademia di Venezia, alla quale già nel 1765 aveva presentato un paesaggio, tuttora conservato.

olio su tela,
cm 109 x 80h

Bibliografia di riferimento:
Da Canaletto a Zuccarelli, Il paesaggio veneto del Settecento, catalogo della mostra a cura di A. Delneri e D. Succi, Arti Grafiche Friulane, Tavagnacco, 2003.v