Zugno, Morte di San Giuseppe, dipinti antichi, olio su tela
Zugno, Morte di San Giuseppe
Zugno, Morte di San Giuseppe, olio su tela

Francesco Zugno

(Venezia, 1709 - 1787)

Morte di San Giuseppe
L’ideatore della serenità pittorica di questa tela è Francesco Zugno, artista veneziano che si distinse fin da giovane per il suo talento, meritevole degli insegnamenti di Giambattista Tiepolo già a soli 21 anni. Come discepolo del Tiepolo concretizzò la sua prima commissione nei dipinti e negli affreschi della chiesa di San Lazzaro degli Armeni a Venezia. Interprete dello stile rococò nei territori della Repubblica di Venezia, realizzò numerose opere in Veneto, in Friuli e nel Bresciano, orientandosi, al termine della sua carriera, verso uno stile contaminato da istanze neoclassiche.
Alessandro Longhi nel suo Compendio lo racconta come un pittore solitario e malinconico, doti psicologiche introspettive che sembrano attagliarsi proprio al San Giuseppe e che confermerebbero la datazione della tela intorno al 1760.
Lo storico dell’arte prof. Fabrizio Magani descrive la sua pittura come elegante e apparentemente rozza, nobile e popolare, a volte distante e ironica, respinta e attratta dai pensieri di una guida ingombrante come Giambattista Tiepolo.
Con questa tela Zugno pare diretto a portare contributi alla lettura del tema sacro durante il Settecento, costruendo una composizione piramidale e attingendo alla narrazione dei Vangeli apocrifi, secondo i quali Giuseppe morì ultracentenario e colpito da malattia. Dipinto come un vecchio nostalgico ed esausto, con gli occhi al cielo inteneriti di amorevole malinconia e di umana delicatezza – atteggiamento che ritroviamo spesso in Tiepolo - si abbandona pacatamente tra le braccia di Gesù e di Maria, che lo assistono con serenità, esonerati da un dolore palpabile, immersi con mani giunte in una lieta e fiduciosa preghiera.
Zugno dimostra competenza nei confronti della tematica religiosa e conoscenza dell’iconografia abbandonando il braccio di San Giuseppe nella posizione che denota la morte: è un’antica formula del pathos, un atto teso ad indicare un corpo senza vita, un segno riconosciuto e ripreso nel tempo dai più grandi artisti, uno schema a cui la storia dell’arte riserva grande accoglienza.
Nella parte superiore della tela, in uno sfondo indefinito, si cala un angelo, le cui ali disegnano un chiasmo con la Vergine e con Gesù, che si specchiano magicamente l’un l’altro nei caldi colori delle vesti.
Nessuno sguardo perfora la tela in cerca di uno spettatore: tutti i personaggi di Zugno partecipano silenziosamente al momento sacro.

olio su tela,
cm 60 x 47,5

Expertise: prof. Fabrizio Magani

  • Lun - Ven: 9:00 - 13:00 | 15:00 - 19:00
  • Sab e Dom: escusivamente previo appuntamento

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